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In spiaggia nel mio Salento


di collainstick
16.05.2025    |    31    |    1 9.0
"In quel preciso momento sento l’uomo dietro di me sborrarmi sulla schiena e sul culetto per poi andarsene quasi rapidamente..."
Perizoma, crema solare, lubrificante e salviettine. Il sole è già alto nel cielo quando la spiaggia mi accoglie con tutta la sua bellezza. Le onde sbattono leggere sul bagnasciuga mentre alcuni uomini completamente nudi godono del sole agostino. Sistemo il mio telo e inizio a spogliarmi. Lo faccio lentamente, voglio catturare lo sguardo dei presenti. Tolgo la maglietta e poi piano piano sfilo il pantaloncino restando con il mio perizoma nero che risalta sulla mia carnagione ancora così bianca. Ruoto su me stessa per poi iniziare a piegare i miei vestiti riponendoli con cura dentro la mia borsa. Mi metto volutamente a pecora lasciando brillare la pietra azzurra incastonata nel mio plug-in anale che è sempre dentro il mio culetto. Non devo avere fretta, voglio che tutti vedano quanto sono maiala.
Passa un po’ di tempo e nessuno si è ancora fatto avanti, così decido di fare una passeggiata e di inoltrarmi nelle dune alle mie spalle. Non appena lascio la spiaggia vedo qualcuno muoversi e seguirmi con un po’ di distanza. So bene come comportarmi e così mi faccio seguire tra gli arbusti circostanti. Arrivata fino al punto in cui non si poteva più proseguire, sfilo il mio giocattolino dal mio culetto e mi stendo per terra inarcando la mia schiena e lasciando il mio buchino completamente aperto. La persona che mi ha seguita ha già il cazzo duro. Un bellissimo cazzo grosso, definito e duro. Me lo fa sentire dentro, mi scopa con velocità, forse vuole solo una sveltina. Lo sento entrare e uscire. Mi dice di voltarmi e nel mentre mi sto voltando la sua calda sborra mi inonda il viso. Non finiva di fiottare e di sporcarmi, ero completamente ricoperta di sperma. Lo prendo in bocca e ne assaporo le ultime gocce. Mi sentivo innamorata di quel cazzo, non l’avrei mai più lasciato. Il tipo si scusa per avermi sporcata tutta ed io, da brava maiala, gli dico che invece l’ho adorato. Due minuti dopo era già sulla sua strada di ritorno, mentre io prendevo coraggio per raggiungere il mio telo senza rimuovere neanche una goccia di sperma dal mio viso.
Dopo aver incrociato un paio di persone, che avevano apertamente approvato la mia scelta di camminare nuda e, soprattutto, con la sborra sul volto, finalmente raggiungo il mio telo. Mi rilasso sotto il sole ma mi sento ancora vogliosa. Riprovo una seconda volta e questa volta sono io a seguire un uomo che si aggira tra quel verde caratteristico delle piante di mare. Non appena lo raggiungo, l’uomo è già con il suo cazzo in mano. Mi inginocchio sulla sabbia calda e lo prendo in bocca. Succhio come una puttanella vogliosa ma lo voglio nel culetto. Mi metto a pecorina e l’uomo senza scrupolo alcuno inizia felicemente a fottermi. Non trattengo le mie urla di piacere così dalle frasche appare una persona, sembra curiosare e si mantiene a una certa distanza. Gli faccio segno di venire, lui si avvicina e mi mette il suo cazzo in bocca. In quel preciso momento sento l’uomo dietro di me sborrarmi sulla schiena e sul culetto per poi andarsene quasi rapidamente. L’uomo che succhiavo, una persona anziana ma in forma, decide di passare dietro e fottermi afferrandomi per i fianchi. Sento ogni colpo, ogni respiro, lo sento affondare e stringere le mie chiappe. Mi sborra nel culetto prima ancora che potessi rendermene conto. Però è gentile e si scusa, mi chiede se possiamo rivederci, vorrebbe frequentarmi. Gli dico che sono una puttanella, ma che sarò lieta di incontrarlo nuovamente qui.
Nel giro di mezz’ora avevo già ricevuto un bel po’ di sborra. Mi sentivo soddisfatta così mi prometto di godermi un po’ il mare e, magari, di tentare un’ultima volta prima di ritornare a casa.
Il tempo al mare passa sempre troppo in fretta, inizio a vedere le persone che prima mi erano vicine, iniziare a chiudere i loro ombrelloni e a lasciare la spiaggia. Decido di fare il mio ultimo giro e, nuovamente, mi inoltro nella pineta. Giro per un po’ e poi, finalmente, trovo un bel ragazzo sulla trentina. Ci guardiamo, si avvicina e con la sua grossa mano mi afferra il culetto facendomi un po’ male. Mi strattona, mi fa inginocchiare e letteralmente mi butta il suo cazzo in bocca. Provo a succhiare ma lui spinge troppo in fondo fino quasi a soffocarmi. Poi con la stessa veemenza di prima, mi afferra, mi butta sulla spiaggia, afferra i miei fianchi e inizia a scoparmi. Alcune persone passano davanti a noi e, ad ogni passante, lui faceva ben capire che mi stava sottomettendo e che mi avrebbe volentieri condivisa con qualcun altro. Per una interminabile mezz’ora il ragazzo mi girava e rigirava. Mi scopava e poi mi soffocava in gola con il suo cazzone. Mi schiaffeggiava il culetto e senza un minimo di grazia mi penetrava violentemente. Mi sentivo abusata e senza controllo. Godevo come una cagna e mi sarei fatta fare davvero di tutto in quel preciso momento. Lui continuava senza dire una parola. Io ero dolorante e sfinita ma speravo che non finisse e che mi umiliasse ancora di più, davanti a tutti, chiedendomi qualsiasi cosa e io, da brava servetta, l’avrei accontentato.
Purtroppo, la spiaggia era rimasta quasi vuota, qualche coppia in lontananza ma i più avevano già raggiunto le loro abitazioni. Lui è dietro di me, adesso lo sento ansimare e affondare i suoi colpi sempre di più nel mio culetto. Non passa tanto che nuovamente mi strattona, mi volta e mi afferra il viso con la sua mano mentre con l’altra orientava gli schizzi del suo cazzo dritti nella mia gola.
L’ho succhiato ancora una volta e pulito tutto per bene, facendosi anche continuare a leccare nonostante la sua mostruosa erezione fosse scomparsa, dandomi la sensazione che quello fosse il regalo che mi spettava.
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